
Studi sui fulmini
La storia della fisica del fulmine è iniziata verso la meta' del 1700 con i primi esperimenti di Benjamin Franklin e il suo "CERVO VOLANTE ELETTRICO", ed è proseguita fino a noi.
Si sono escogitati vari metodi per studiare il fenomeno
del fulmine e molti esperimenti
sono stati compiuti sia con fulmini naturali sia con fulmini ricreati
in laboratorio o in atmosfera.
Gli esperimenti in laboratorio permettono di riprodurre scariche
simili al fulmine con parametri controllati per verificarne il comportamento.
Gli esperimenti sui fulmini naturali invece si basano sullutilizzo di torri
alte o punte isolate, che sono particolarmente esposte
ai fulmini, attrezzate con strumenti di misura, oppure sulluso di
linee elettriche aeree che fungono da antenna e che consentono di
misurare in modo indiretto la presenza dei fulmini.
Un ulteriore tipo di esperimento in atmosfera utilizza dei
razzi lanciati verso le nubi che innescano la scarica di fulmine,
guidandola a terra verso gli strumenti di misura.
Un nuovo tipo di studio è iniziato con la creazione dei primi
rilevatori di fulmine.
Numerose valutazioni, soprattutto sulla densità
dei fulmini al suolo e sulle diversità cerauniche tra le varie
regioni della terra, sono state possibili grazie
ai primi tipi di sensori, che consentivano di captare la presenza del fulmine entro un raggio
di qualche decina di chilometri.
I modelli più noti sono il CIGRE 10KHZ e il CIGRE 500 Hz.
Una nuova generazione di sensori è stata sviluppata in America negli anni '80, consentendo di misurare
non solo la presenza del fulmine ma anche il punto di impatto e le caratteristiche elettriche.
Tali sensori si basano sulla registrazione ad ampio spettro
del campo elettromagnetico e su triangolazioni
goniometriche, utilizzando le tecniche del Time of Arrival (Tempo
di Arrivo) e del Detection Finder (Misura del Campo).
Una terza tipologia di sensori si basa sullanalisi interferometrica del campo prodotto dal fulmine; anche in questo caso è possibile misurare sia la posizione di impatto che le caratteristiche elettriche del fulmine.
Un tipo differente di misura è possibile analizzando
uno spettro in frequenza tipico dei fenomeni elettrici lontani
e studiando quindi i fulmini che avvengono a grandi distanze.
Questo tipo di misura non consente di dare dettagli significativi
e di avere unalta efficienza nel conteggio
dei fulmini, ma permette di localizzare i temporali
con grande anticipo, cioè quando questi sono ancora a grande distanza dall'area di interesse.
Leader in questo settore è sicuramente il Centro di Bracknell in Gran Bretagna.
La recente tecnologia spaziale ha permesso inoltre l'invio nello spazio di rilevatori satellitari.